Buongiorno
dottore,
mi chiamo
Fabio, ho 38 anni, e sono sposato da 7. La mia relazione dal punto di vista
sessuale è sempre andata bene, se non fosse per il recente desiderio di mia
moglie di essere sodomizzata. È un’idea che non ho mai preso in considerazione,
ma se ci penso sono pieno di perplessità. Lei si lamenta che io abbia finora
ignorato questa parte del suo corpo. È normale questa sua richiesta? Secondo il
suo parere come mi dovrei comportare? Mi creda; mi sento a disagio.
Con il termine
sodomia si intende definire una pratica sessuale che consiste nell’inserimento
del pene attraverso l’orifizio anale della o del proprio partner. Alcuni uomini
ritengono a torto che tale pratica sia appannaggio degli omosessuali e la
rifiutano perché li fa sentire minacciati nella propria identità. In realtà gli
studi a proposito ci dicono che la sodomia è addirittura più frequente tra gli
eterosessuali. Certamente l’atteggiamento di certe culture non ci facilita ad
immaginare i rapporti anali come qualcosa di normale; basti ad esempio pensare
che in alcuni stati americani, considerati come paesi molto evoluti, possono
addirittura essere considerati un reato. Ma restando nel quotidiano, tu stesso
ti sarai reso conto che pochissime persone parlano apertamente e
tranquillamente della regione anale, essendoci ben poca familiarità con questa
parte del nostro corpo. Per lo più l’ano è considerato una zona sporca, poco
visibile, per nulla esplorata, che provoca un forte imbarazzo. In quest’epoca
di liberazione sessuale gli atteggiamenti rivolti al piacere anale sono ancora
largamente determinati più dalle dinamiche del tabù che dalla conoscenza
scientifica. Come vedi il tuo disagio non è quindi strano ed è assolutamente
comprensibile. Il mio consiglio è di accettare la richiesta di tua moglie,
approcciandoti al coito anale con molta gradualità. Dedicatevi insieme in un
primo momento alla sola esplorazione di questa parte del corpo cercando di
cogliere tutte le sfumature tattili e sensitive; la complicità che saprete
sviluppare vi guiderà con dolcezza ai passi successivi più opportuni per il
vostro appagamento.
COMMENTO
I rapporti
anali sono a tutt’oggi relegati ad essere un tabù inamovibile. Eppure ognuno di
noi ci si confronta prima o poi in maniera diretta. La scarsa disponibilità a
parlarne rende difficile talvolta il confronto anche all’interno di relazioni
sane ed equilibrate.
Roberto Bernorio
Specialista in ginecologia - Psicoterapeuta - Sessuologo clinico