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Affiliata a: F.I.S.S. (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica) - E.F.S. (European Federation of Sexology) - W.A.S. (World Association for Sexual Health)
Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata
A.I.S.P.A.

Presidente dr. Roberto Bernorio 
Presidente onorario prof. Willy Pasini 

EIACULAZIONE PRECOCE E BENESSERE DI COPPIA

Ho 36 anni e da sempre ho sofferto di eiaculazione precoce. La mia compagna, che non mi ha mai fatto pesare la cosa, dopo 8 anni di relazione ha cominciato da qualche mese a ridurre la sua disponibilità sessuale nei miei confronti. La scorsa settimana ho scoperto che ha una storia con un altro uomo; lei dice che è colpa mia e del mio problema se è arrivata a questo. Non so se crederle o pensare che sia solo una scusa, visto che in passato siamo sempre stati bene, anche con il mio problema. Giovanni

Le reazioni della donna nei confronti dell’eiaculazione precoce del proprio partner, pur essendo ovviamente specifiche per ogni singolo caso, possono schematicamente essere riassunte in 5 tappe consecutive.
Fase di auto-accusa Spesso la donna, soprattutto se con poca esperienza, si crede in un primo tempo responsabile di questo fallimento sessuale. Certe donne consultano addirittura il loro medico perchè pensano di essere frigide. Il sentimento di auto-accusa e di inadeguatezza diventano prevalenti in questa fase iniziale. Come tentata soluzione la donna si sforza di rassicurare il suo compagno e se stessa persuadendosi che il tempo sistemerà le cose.
Fase di aggressività In un secondo momento l’atteggiamento della donna cambia. Frustrata dai continui fallimenti sviluppa una certa impazienza arrivando presto all’aggressività che qualche volta sfocia in litigi feroci. Il clima della relazione è deteriorato e questo suscita un sentimento di intenso malessere. E’ spesso lo stadio in cui la donna prende la situazione in mano e spinge ( spesso invano ) il compagno, depresso e frustrato, alla consultazione medica, psicologica o sessuologica.
Fase di rassegnazione Accade che la donna demoralizzata rinuncia a lottare e si rassegna. La tenerezza verso il suo compagno si dimostra sempre più tinta da un certo disprezzo. Decide quindi di distanziare i rapporti in cui non trova più piacere.
Fase di adulterio La situazione va lentamente al degrado. Nelle braccia dell’amante la donna misura meglio l’inattitudine del suo partner a farle provare piacere. La guarigione del sintomo, benchè ancora possibile, diventa a questo punto estremamente difficile.
Fase di rottura Il punto di non-ritorno è arrivato. La donna prova una repulsione al minimo approccio da parte del compagno e rifiuta i rapporti sessuali. E’ quasi impossibile ristabilire un equilibrio; i due si avviano verso una tormentata separazione. Da quanto espresso, caro Giovanni, puoi capire come i sintomi sessuali possano essere compensati dalla coppia solo per un periodo limitato; la stessa efficacia delle terapie sessuali è inversamente proporzionale alla quantità di tempo che intercorre tra la comparsa del sintomo e la richiesta d’aiuto. Avete sbagliato entrambi a far ‘stagionare’ un problema importante per la coppia ed ora ne state soffrendo le conseguenze. Ma se per voi la vostra coppia è ancora importante, ritengo che non sia mai troppo tardi per chiedere aiuto.    


COMMENTO

L’eiaculazione precoce del partner spesso produce nella donna sentimenti contrastanti che possono minare il benessere della coppia. E’ importante essere tempestivi nell’affrontare il problema per poterlo risolvere ed evitare conflitti relazionali gravi.  

Roberto Bernorio

Specialista in ginecologia - Psicoterapeuta - Sessuologo clinico