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Affiliata a: F.I.S.S. (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica) - E.F.S. (European Federation of Sexology) - W.A.S. (World Association for Sexual Health)
Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata
A.I.S.P.A.

Presidente dr. Roberto Bernorio 
Presidente onorario prof. Willy Pasini 

 

Quando il desiderio sessuale è basso

 

Il disturbo del desiderio sessuale ipoattivo (HSDD) è definito come la carenza (o assenza) persistente o ricorrente di fantasie sessuali e desiderio di attività sessuali che provochi un marcato disagio o difficoltà interpersonale non correlata a una condizione medica o psichiatrica o all'uso di una sostanza o di un farmaco. Da questa definizione è già chiaro che nei casi di HSDD il focus di indagine sarà necessariamente di tipo relazionale e sociale, andando pertanto a tener conto del contesto di vita della persona. Nelle donne il basso desiderio sessuale generalmente aumenta con l'età, determinando una prevalenza abbastanza costante dell'HSDD nell'arco della vita adulta. Coerentemente con questa osservazione, uno studio cross-sectional basato su questionario di 1.548 australiani, le donne di età compresa tra i 65 e i 79 anni hanno riportato una prevalenza di basso desiderio sessuale 88,0%, disagio personale sessualmente correlato 15,5% e HSDD 13,6%. Un basso desiderio sessuale può avere un notevole impatto negativo sulla salute delle donne e sulla qualità della vita, non solo erotica. Tuttavia indagini di donne che hanno auto-riferito un basso desiderio sessuale hanno dimostrato che fino all'80% di esse non aveva menzionato il problema in questione al sanitario (medico, psicologo, etc..), con almeno il 50% che si è definita addirittura “imbarazzata” , il che ha contribuito alla riluttanza nel cercare un  trattamento. Anita H. Clayton, Sheryl A. Kingsberg e Irwin Goldstein hanno realizzato una discussione della letteratura relativa a diagnosi e trattamento dell’HSDD e pubblicata nel 2018 sul Journal of Sexual Medicine e definita Medline. La dissertazione si concentra su quali strategie possono essere utilizzate in modo efficiente ed efficace. ll basso desiderio sessuale può essere attribuito a un numero di
componenti biologici, psicologici, sociali e contestuali. Sebbene fattori biomedici, come gli ormoni alterati e
neurotrasmettitori e le loro interazioni, genetici e medici e le condizioni psichiatriche-possono spiegare aspetti di HSDD, è importante capire la complessità della sessualità femminile e in che modo altri fattori possono contribuire all'HSDD:  fattori psicologici, come la noia, lo stress situazionale, autocoscienza sull'immagine corporea e distrazione; fattori sociali e norme culturali, oltre a considerazioni relazionali.
La base neurochimica di HSDD non è stata completamente
chiarita. Il desiderio sessuale è ritenuto essere regolato da neuromodulatori (neurotrasmettitori e ormoni) delle vie eccitatorie (ad es. dopamina, norepinefrina, melanocortine, ossitocina) e percorsi inibitori (es. serotonina, oppioidi, endocannabinoidi). La compromissione della vasocongestione e lubrificazione vaginale può essere data dalla diminuzione dell’attivazione neurale delle regioni del cervello associate all'eccitazione sessuale (ad esempio, regione orbitofrontale mediale e materia grigia periacqueduttale) e una mancanza di disinibizione delle regioni cerebrali coinvolte nell'elaborazione cognitiva (ad esempio, il cervello sinistro). In caso di diagnosi di HSDD i passi successivi dovrebbero includere la valutazione di un trattamento ad hoc, coerente con la paziente. La panoramica Medline ha individuato i seguenti tipi di trattamento: 

  • Consulenza d’ufficio: per fornire un’ educazione sessuale di base sulla diagnosi e sulle corrette percezioni relative alla sessualità umana, oltre a raccomandazioni relative al comportamento o allo stile di vita, al fine di apportare modifiche per migliorare l'autostima e aumentare l'interesse sessuale e l’intimità Questo approccio potrebbe essere utile per pazienti non motivate a un percorso di terapia sessuale/farmacologica. 
  • Intervento psicosessuale: quando il semplice counselling risulta inadeguato o si presentano traumi pregressi, condizioni psichiatriche o problemi relazionali. 
  • Farmacoterapia: assunzione di flibanserina, testosterone, bupropione.
  • Fitoterapia: tribulus terrestris che aumenta il livello di testosterone biodisponibile. 

COMMENTO
L’HSDD rimane una delle disfunzioni, insieme a quella orgasmica, maggiormente dimenticata, come se si trattasse di un deficit normale per la vita sessuale della donna. Oltre ai sanitari che non chiedono, spesso dall’altra parte ci sono donne che non parlano, bloccate da vergogna o da retaggi culturali duri da estirpare. Ma si sta diffondendo una nuova cultura dell’essere donna, e soprattutto di essere donna in età avanzata. Pertanto è necessario iniziare a porre attenzione non solo alla fisiologia ma ricordare che dietro un disturbo sessuale c’è spesso una causa relazionale e psicologica. Pertanto il primo step di ogni trattamento dovrebbe essere, dopo aver concluso la parte di anamnesi e diagnosi, capire quale tra le opzioni sopra descritte risulta essere la più idonea per la paziente che il sanitario si trova di fronte. È necessario quindi che ci siano due analisi delle domande: la prima legata al problema portato, la seconda legata al tipo di trattamento idoneo e desiderato. Avendo cura e rispetto per la donna, senza forzature né obblighi terapeutici, perché la prima regola è di assecondare almeno inizialmente le esigenze della paziente, per poi magari con calma e pazienza mostrarle altre opzioni se reputate necessarie. 

 

Federica Casnici

Psicologa, Sessuologa Clinica