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Affiliata a: F.I.S.S. (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica) - E.F.S. (European Federation of Sexology) - W.A.S. (World Association for Sexual Health)
Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata
A.I.S.P.A.

Presidente dr. Roberto Bernorio 
Presidente onorario prof. Willy Pasini 

 

Attività sessuale e performance sportive

 

Fin dall’antichità gli atleti sono soliti affidare alla superstizione e alle preghiere il risultato delle performance sportive; uno di questi rituali è l'astinenza dal sesso prima della competizione, che – secondo la leggenda – farebbe sì che la forza, l’energia e la concentrazione mentale aumentino durante lo sforzo fisico. Ne sanno qualcosa i pugili che rinunciano al sesso per evitare di essere "deboli come un gatto" il giorno successivo. Ma è veramente così? In realtà l’attività sessuale potrebbe anche portare ad un miglioramento atletico grazie ad un rilassamento maggiore, una tensione ridotta e un sonno più intenso. Per sfatare ogni dubbio Gerald S. Zavorsky, Eleftherios Vouyoukas e James G. Pfaus, hanno condotto una ricerca pubblicata sul Journal of sexual medicine nel 2018, con l’obbiettivo di capire gli effetti dell’attività sessuale pre- agonistica. Nello studio ogni soggetto (otto partecipanti totali di età media di 28 anni) era sottoposto alle stesse tre condizioni: astinente e fisicamente inattivo; sessualmente attivo; astinente ma fisicamente attivo (15 minuti di pratica yoga per imitare il costo energetico dell’attività sessuale). Durante il sesso, condotta in luogo privato, ogni partecipante indossava un monitor della frequenza cardiaca (HR) per registrare l’attività sessuale. I partecipanti hanno utilizzato un questionario di valutazione dell'orgasmo per fornire una valutazione dell'intensità dello stesso e un altro compilato la mattina successiva all’attività sessuale. Dal punto di vista fisiologico sono stati registrati i dati relativi a: pressione sanguigna, capacità di lavoro fisico, potenza delle gambe, resistenza delle braccia, tempo di reazione, resistenza muscolare scheletrica della parte superiore del corpo. Così come già in ricerche precedenti, dai risultati finali è emerso che un rapporto sessuale a 7,6 ore prima dell’attività agonistica non determina cambiamenti rilevabili. 
COMMENTO
Più che per reali evidenze fisiologiche, la scelta di evitare i rapporti sessuali prima di una gara sportiva è sempre stata più che altro una questione di scaramanzia. Sicuramente un atleta avrebbe immediatamente dato colpa al rapporto sessuale della sera prima in caso di defaillance sportiva. Sessualità e sport si trovano ad essere spesso intrecciati, infatti alcuni studi avevano sottolineato come una regolare attività motoria fosse un toccasana per i maschi, migliorando la circolazione, aumentando il livello di testosterone endogeno e quindi migliorare le performance sessuali. Saranno contenti gli atleti, che potranno avvalersi di questi risultati per avere la meglio sugli allenatori, sempre intransigenti quando si parla di notte prima di una gara. Questa ricerca ha sfatato un mito duro a morire e che probabilmente continuerà ancora perché la scaramanzia è molto più forte di qualsiasi prova scientifica.
 

Federica Casnici

Psicologa, Sessuologa Clinica